Abbiamo in noi due strumenti meravigliosi che ci consentono di sintonizzare il nostro modo di pensare, alla Fonte da cui provengono tutte le possibili informazioni perfette esistenti, tutti i pensieri perfetti, tutte le verità a cui apparteniamo in modo indissolubile: sono i nostri due emisferi celebrali. In teoria essi dovrebbero contenere tutti i pensieri che noi crediamo di originare o far nascere, ma in realtà sono le due antenne biologiche capaci di sintonizzarci al Vero Alto Pensiero che è Autentico, Completo, Saturnio e Perfetto pervadente l’intero universo e che pensa per noi tutti. In parole povere noi non pensiamo: in qualità di esseri senzienti che ricevono continuamente le informazioni provenienti da quel Pensiero Onnisciente, abbiamo il compito attraverso quei due organi preposti, di decifrarle e di applicarle nella nostra realtà tentando di non deformarle o corromperle. Quando invece i pensieri ricevuti dalle due antenne biologiche vengono da noi elaborati in modo sbagliato e restituiti nella nostra realtà come risposta conseguente a immagini o informazioni incomprese e male interpretate, ecco che si vengono a creare delle forme pensiero imperfette che andranno a plasmare una dimensione altrettanto imperfetta che è quella animica, vero “recipiente” di tutte le informazioni distorte, incomplete, parziali, snaturate e contraffatte che escono dallo scenario della Perfetta Creazione.

Ora, è bene sapere che anche quel  recipiente animico di molto inferiore alla dimensione dell’Alto Pensiero, è altrettanto “raggiungibile” dal nostro apparato cognitivo, ma essendo esso un aggregato composto esclusivamente da pensieri “sfunzionanti”, è in pratica una dimensione legata all’errore persistente, quello che gli esoteristi chiamavano “error diabolicus!”. Se noi per pigrizia o ignoranza, non manteniamo bene allenate le nostre due antenne biologiche attraverso informazioni coerenti alla Vera Realtà, imboccheremo sempre strade sbagliate e perderemo quindi molto, molto tempo. Continuando infatti a connettersi a quella “grande nube metafisica densa di bugie e illusioni” ricevendo messaggi fuorvianti e divenendo così sempre più incapaci di accedere alla dimensione Spirituale da cui prendono origine tutti i pensieri perfetti, consentiremo a quell’enorme egregore gonfia di visioni parziali, di ingigantirsi sempre di più con forme pensiero “sfunzionanti” in grado di condizionare e limitare la  nostra vita.

La dimensione animica è quindi profondamente differente da quella Spirituale: la prima è umana, la seconda è Divina. Dobbiamo ritornare a “Cogliere i Veri Pensieri” per poterli restituire in questa realtà in maniera Invariante e Perfetta. Questo è il nostro scopo e  il segreto per  “riportare il Paradiso sulla Terra”. Quando comprendiamo questo fatto essenziale, diveniamo capaci di poter cambiare la nostra esistenza, trasformando il nostro modo di pensare consapevoli di ricevere bene le Informazioni Invarianti che permeano la dimensione della Perfezione.

I nostri problemi più o meno grandi, nascono “tutti” da questo grande equivoco, sia a livello individuale che collettivo: illudersi di saper pensare, ricevendo in realtà pensieri animici incompleti.

Ma qual’è il modo per poter accedere invece al Pensiero Spirituale?  

Nasciamo con la predisposizione a poter elaborare il Pensiero in modo perfetto.

 Le cose cambiano tuttavia quando iniziamo a ricevere una vera e propria programmazione inconscia sfunzionante dall’ambiente circostante durante la nostra fase ipnagogica o di super apprendimento -fase che va generalmente dai tre ai sei anni di vita. In questo periodo inconscio si plasma la nostra futura personalità: impariamo a rispondere agli stimoli dell’ambiente, a riconoscere e definire il mondo che ci circonda e soprattutto, ad apprendere in prassi iper-cognitiva i vari modi di pensare e di reagire al mondo circostante. Generalmente questi sono schemi che riceviamo dalle persone responsabili della nostra educazione primaria (genitori e insegnanti di scuola materna e asilo) e sono informazioni che immediatamente vengono salvate nella nostra memoria cognitiva interna: fase davvero critica che agisce in noi come una vera e propria molla, caricata con forza da tutte quelle motivazioni o demotivazioni che ci accompagneranno durante l’intero percorso della nostra vita. La coscienza così come noi la interpretiamo, viene a crearsi dopo il periodo ipnagogico, ovvero dai sei anni in su: entrando in questa fase, cambiano anche le frequenze del nostro modo di pensare e della nostra attività cerebrale che da attività “Theta”, stato ipnotico che va dai 4 agli 8 hertz, ad attività “Beta”che va dagli 8 ai 12 hertz.

Con queste variazioni vibrazionali e biologiche cerebrali misurabili in hertz, cadenziamo quindi le fasi della nostra vita: età infantile, età adolescenziale-giovanile e età adulta. L’inizio della prima fase è quella più importante, è la fase ipnagogica, della programmazione o del super apprendimento, ed è quella che letteralmente scrive con noi i programmi che caratterizzeranno l’interpretazione della nostra vita.

 

Giunti in età adulta, ci accorgiamo che le soluzioni a difficoltà che all’apparenza possono sembrare enormi o essere giudicate come irrisolvibili, spesso sono determinate dalla capacità di saper fare una grande sintesi dei fenomeni che hanno caratterizzato la nostra esistenza. Comprendere quali siano state le cause di certi avvenimenti, richiede il dover risalire la corrente del tempo per poter sciogliere quegli intricati nodi che hanno causato proprio quelle stesse difficoltà che non ci consentono di progredire. Le soluzioni portano con sé verità che se restano nascoste per periodi troppo lunghi di tempo, divengono misteri, dilemmi irrisolti, enigmi che poi vanno a insediarsi nel nostro inconscio individuale e collettivo. Risolvere questi rebus aiuta sempre e può salvare. Ci fa muovere in modo libero e sicuro verso l’ottenimento di risultati allineati allo scopo della nostra vita. Siamo certi che il riuscire a comprendere quei misteri che si nascondono tra le dimenticate esperienze depositate nell’oblio dell’esistenza, richieda un’osservazione specifica e superiore rispetto alle tradizionali e pur sempre utili consulenze specialistiche nello studio di un medico, di un analista, di uno psicologo o di uno psichiatra. Ma dove risiede questa “osservazione specifica e superiore di noi stessi e del nostro mondo?” E soprattutto, come possiamo avere accesso a questo tipo di osservazione interiore specifica e superiore?”  Ora possiamo rispondere a questa domanda.

In modo sempre più diffuso sono venute a crearsi in noi delle vere e proprie “situazioni limite” che non sono più analizzabili psicologicamente, rispetto alle quali gli strumenti logici, analitici e psichiatrici non sono più adeguati. Per esempio fenomeni quali stress, traumi, patologie, depressione, schizofrenia, bipolarismo, visioni, crisi d’identità, da dove nascono e dove finiscono se non in quella dimensione psichica che ci abita e di cui oggi possiamo asserire di conoscere solo una minuscola parte. La Musica Saturnia ci offre una visione molto ampia della realtà perché più ampio diviene il nostro modo di pensare rispetto a noi stessi e al mondo. Dal pensare in modo esclusivamente analitico o sintetico, essa ci consente di pensare simultaneamente sia nell’uno che nell’altro modo.  È una modalità nuova di pensare che ci pone al di sopra della consueta ambivalenza tra emisfero sinistro e emisfero destro: il pensiero diviene olistico, totale, completo, saturnio!  È un’educazione rivolta al nostro modo di percepire la realtà che è molto più ampia rispetto a quella limitante a cui siamo normalmente abituati. Se parliamo di concetti come anima o dell’evento più terribile che da millenni terrorizza l’uomo ovvero la nostra ineluttabile dipartita corporea, chi meglio di un “poeta o di un musico che conoscano le regole morali e ritmiche delle composizioni Saturnie legate alla natura e alla nostra vera essenza come esseri nel mondo pur non essendo di questo mondo, può descrivere e farci comprendere certe dimensioni fondamentali dell’esistenza?”  Nella più estrema antichità all’epoca della “Grande Civiltà”, queste conoscenze erano infatti applicate dai primi veri poeti e veri musici, poi solo successivamente riprese e ripetute circa duemila e cinquecento anni fa dai letterati, dagli esponenti della medicina naturale e dai filosofi, ovvero coloro che ancora conservavano il ricordo delle leggi di natura, grazie alle quali erano riusciti a identificare gli squilibri psichici temporanei che causavano determinati stati di coscienza. La Vera Musica e la Vera Poesia, sono arti che condividono il segreto del ritmo alterno o saturnio. La musica da sempre ha esercitato un ruolo fondamentale nella nostra vita, sia a livello conscio che inconscio, così come da circa 2500 anni le principali discipline legate al pensiero filosofico razionale e metafisico, hanno segnato le coordinate per costituire la storia del mondo ultramoderno nel quale siamo oggi immersi. La conoscenza di tutti i fenomeni, ogni risposta ai nostri perché, ogni soluzione alla nostra vita individuale e collettiva, è riposta in un luogo tanto remoto quanto prossimo rispetto a noi stessi: risiede nella parte onnisciente del nostro Sè che comprende ogni atomo, ogni cellula, ogni molecola della nostra realtà e dell’intera creazione. Il vero segreto risiede nelle sue modalità di accesso. La Musica Saturnia rappresenta una delle chiavi più importanti a questo accesso e nasce per rivelarci quella parte intima, dormiente, profonda e nascosta del nostro essere che per oltre cinque millenni si è limitata a un’osservazione parziale della nostra vera esistenza. I nostri antichissimi avi, riuscivano a interagire con le forze che governano l’universo, grazie a una profonda conoscenza dei fenomeni legati all’esistenza. Seguivano i ritmi della natura, cicli alterni e vitali che misuravano con l’avvicendamento consapevole di Tempo e Antitempo. Molto prima di Platone questa dimensione di tipo morale era ben conosciuta e vissuta armonicamente seguendo le leggi del cosmo: ogni uomo era ben consapevole di quale fosse il suo ruolo e la funzione da portare a termine su questo pianeta. Solo successivamente la visione metafisica introdotta dal pensiero filosofico e l’organizzazione tra i due universi rappresentanti lo scenario della razionalità e lo sfondo poliedrico della follia -vera separazione tra l’uomo e il divino-, ha definitivamente oscurato quella dimensione di tipo morale originale, ben conosciuta dall’uomo nell’estrema antichità.  La dimensione artistica e antropologica della Musica e dalla Poesia, hanno oggi la possibilità di fondersi a discipline importanti quali la psicologia, la filosofia, la psichiatria e la psicanalisi, in una grande sintesi che tende a riportare in vita antichi pensieri. In questo tumultuoso tempo situato nel terzo millennio, prende forma il sistema di consulenze interdisciplinari adottato nell’Accademia di Musica Saturnia che coinvolge specialisti, professionisti, educatori, poeti e musicisti, impegnati nell’adempimento della loro missione, coadiuvati da Musica e Poesia Saturnie. L’obbiettivo proprio come già accadeva negli antichi Asclepiei, è quello di utilizzare l’arte della Musica e della Poesia, oltre che il pensiero analitico profondo, come strumenti per avere accesso alla parte onnisciente del nostro Sé, al fine di ottenere un’autentica osservazione specifica, superiore di noi stessi. La Musica Saturnia nasce infatti con la funzione di coordinare il nostro sistema cognitivo sinaptico -lo stesso complesso neuronale che ci contraddistingue da almeno duecentomila anni-, attraverso l’equilibrio biemisferico che promuove il nostro modo di pensare, adottando il ritmo alterno corrispondente ai movimenti ritmici della natura di origine complementare. Questa armonia raggiungibile durante le fasi di ascolto di Musica Saturnia, ci consente di sovrapporre  la nostra dimensione conscia alla dimensione inconscia, riportando l’attività cerebrale in fase Theta o ipnagogica, cosa che ci consente di poter riscrivere la nostra realtà.  È in questa “mistica sovrapposizione” che consiste il vero equilibrio biemisferico. È ritmo poetico-musicale alterno che favorisce il processo di OMEOSTASI e di AUTOPOIESI, ovvero la capacità del corpo di ritornare allo stato di salute in modo autonomo e naturale, similmente alla possibilità per un sistema complesso come quello delle sinapsi psichiche, di ritrovare una propria unità armonica attraverso la reciproca comunicazione e organizzazione tra ciascuno dei componenti che lo constano. Anche i più moderni successi della psichiatria, soprattutto quella fenomenologica del ‘900, sono arrivati grazie alla reputazione delle intuizioni di quei medici e di quei filosofi illuminati che si ispiravano proprio alle tradizioni letterarie antichissime sopracitate e che si muovevano nella dimensione dell’arte poetica e musicale. Dobbiamo quindi saper procedere in modo “funzionista” attraverso la poesia e la musica affinché ad esse possano unirsi in una sintesi quasi cosmica, discipline come la filosofia, la psicologia, la psicanalisi, la psichiatria, attraverso un fenomeno antichissimo andato perduto e che oggi ritorna sottoforma di PSICOMUSICA o Musica Saturnia. Questo processo si sovrappone esattamente a tutte quelle tradizioni che si sono sempre occupate della comprensione dei fenomeni legati alla Vita dell’uomo e del suo mondo, sin dalla più estrema antichità. Esistono dei limiti alla lettura psicologica, rispetto ai quali la funzione dei tre elementi corrispondenti a ritmo, poesia e musica si fondono nella Musica Saturnia e arrivano puntuali e precisi a stimolare nell’individuo quei processi di OMEOSTASI e AUTOPOIESI di cui prima accennato. Se la psicologia si occupa del mondo emotivo e sentimentale, il ritmo saturnio si occupa proprio di riordinare quei processi mentali che attraverso la Musica comportano l’organizzazione e la formazione delle IDEE. Quante persone nel mondo stanno male perché si sono formate dei concetti o delle idee sbagliate? Quanti si ammalano perché seguono delle convinzioni che sono errate? L’Accademia di Musica Saturnia attraverso incontri, dialoghi interdisciplinari, consulenze, sessioni specifiche di psicomusica per il riequilibrio bi-emisferico, fa rinascere idee eterne che sono idonee per stare non solo in questo tipo di mondo, ma in linea con il significato di esseri umani nel mondo, attraverso il modo giusto di pensare, di condurre le giuste relazioni, le giuste direzioni, i giusti principi, il riconoscimento e la convivenza con i ritmi della natura. L’Accademia di Musica Saturnia si occupa di far riemergere tutte quelle idee che in modo ordinato e non invasivo, cambiano il nostro modo di pensare, mirano a correggere le sinapsi, il nostro comportamento, la visione del mondo e il modo di essere nel mondo. Si interviene in modo individuale, oppure dedicandosi proprio come già fatto in Brasile con risultati sorprendenti alle istituzioni, nelle scuole, nelle facoltà, nelle carceri, negli ospedali, negli apparati preposti alla vita sociale. Con le Sessioni di Musica Saturnia abbiamo visto riemergere nei bambini delle naturali attitudini che erano sopite, come quelle per esempio di acuire le facoltà di concentrazione, di applicazione, di apprendimento, di acquisizione di determinate informazioni, di intensificazione delle attività sensoriali, la socializzazione, la tolleranza, occasioni che hanno permesso di correggere e modificare delle specifiche deviazioni causate da messaggi sbagliati ricevuti dall’ambiente familiare. Dal vederli giocare tranquillamente con i loro coetanei fino al primo o secondo anno, al dover poi misteriosamente constatare un cambiamento in quelle stesse attività ludiche, tra bambini che hanno il colore della pelle differente. Cos’è accaduto in quel contesto? Sicuramente è arrivata un’idea contorta dall’ambiente familiare di cui abbiamo dovuto occuparci per osservarne le dinamiche. La Musica Saturnia proviene da una tradizione poetica e musicale millenaria la cui funzione era stata sino ad oggi completamente dimenticata. Un’affine modalità di far poesia rispetto alle regole ritmiche saturnie, è stata adottata in passato nei “canti” di grandi poeti quali Dante, Leopardi, Omero, Saffo, Sofocle, Euripide, Virgilio, senza tuttavia essere mai stata esplicata nelle sue modalità specifiche di declamazione né mai applicata sull’uomo adottando le cinque funzioni archetipiche utilizzate dalla nostra psiche e presenti nel metodo di composizione saturnio. La funzione di questo ritmo rinasce oggi come la fenice: è esposta nel suo significato profondo, sul libro omonimo pubblicato con il patrocinio della Segreteria alla Cultura della Prefettura di Paulo Afonso, Bahia in Brasile e in questo nuovo progetto rappresentato dal sistema di consulenze interdisciplinari adottato nell’Accademia di Musica Saturnia. È la nuova strada in un mondo che ci trova ancora impreparati ai profondi cambiamenti in atto. L’Accademia di Musica Saturnia avvalendosi della collaborazione di professionisti dell’educazione, di psico pedagoghi e psichiatri, si è già cimentata con successo in sessioni di psicomusica nelle scuole con bambini e professori. Vogliamo continuare a farlo per rendere il mondo di oggi ma soprattutto quello di domani, un luogo migliore.

 

 (“Lethe” – Riccardo Ducci 2021)